“Il tè delle cinque” e “Giallo spaghetti” sono due installazioni video in animazione stop-motion realizzate nel 2018.

Cosa sappiamo della morte? E specificamente, della vita dopo la morte? Il “Tè delle 5” racconta l’allucinante storia del cadavere di un coniglio fra la vita e la morte, immerso nei paradossi del tempo e di realtà alternative. La vita non finisce, tutto cambia e continua nel secondo atto del video “Giallo spaghetti”. Nel bel mezzo del niente c’è una stanza d’argento dove i conigli vivono per sempre. C’è un dio-gatto che per permettere ai conigli di stare nella stanza dell’immortalità dà ordini di fare quel che lui non ha voglia di fare poiché seppure Dio, è un gatto ed è pigro. Il coniglio continua allora il suo assurdo viaggio psichedelico verso un pianeta giallo dove niente è come sembra e la sua pazienza verrà messa davvero a dura prova. Il lavoro è collegato a una galleria fotografica dove abbiamo estrapolato fotogrammi dai video, realizzato provini a contatto e fotografie di grandi dimensioni.

“Five o’clock tea” and “Yellow Spaghetti” are two stop-motion animations made in 2018.

What do we really know about death? And specifically, about time after death? The five o’clock tea tells the hallucinatory story of a rabbit corpse beyond life and death, among time and different realities. Life never ends, everything change and the plot continue in the second act of the story named “Giallo Spaghetti”. In the middle of nothing there’s a silver room where rabbits lives forever. We imagined this crazy-almighty cat/god whom, -in order to let the rabbits stay in the magic silver room in the magic factory- gives orders to do what he doesn’t wants to do because he’s a cat and obviously, lazy. The main character rabbit begun a new psychedelic and mind-blowing journey to a yellow planet where nothing is as it seems and his tolerance will be really put on strain. The Works are linked to a photography gallery where we had extrapolated frames from the animations and made contact-sheet series and big-sized photographs.